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Gioconda o Monna Lisa

A partire da: 35,00

Originariamente identificato nel 1550 da Giorgio Vasari come Monna Lisa, questo ritratto è certamente l’opera più famosa di Leonardo da Vinci. Nel 1625 Cassiano del Pozzo lo chiamò La Gioconda e oggi va sotto entrambi i nomi, anche se in inglese è solitamente conosciuto come The Mona Lisa.
Il progetto è stato delineato nel 1503-1506 circa, ma ci è voluto molto più tempo per terminarlo, e l’identità della modella è oggetto di molti dibattiti. Mentre alcuni ritengono che sia stata Lisa Gherardini, moglie del fiorentino Francesco del Giocondo, a commissionare l’opera, altri sostengono che sia stata l’amante di Giuliano de’ Medici a commissionarla. C’è persino chi pensa che si tratti di un ritratto della madre di Leonardo.
A differenza della maggior parte dei ritratti rinascimentali, la Monna Lisa non indossa gioielli ostentati o un abito sontuoso, né ha un’acconciatura complicata; le sue trecce sono senza ornamento e si sciolgono per incorniciare il viso, con un velo delicato. L’espressione della donna di cui tanto – troppo – è stato scritto il mistero e l’ambiguità, è dovuta in parte alla completa assenza di sopracciglia, alla moda dei tempi, e in parte anche alle sue labbra, serrate nel suo sorriso ormai famoso, che non tradisce alcuna contrazione dei muscoli facciali.
La Gioconda è posta in posa su un paesaggio illuminato da una luce diffusa, che attira l’occhio sul contorno dei suoi capelli. Lo sfondo è l’essenza della poesia e della meditazione onirica tipica dell’impianto pittorico leonardesco.
Osservando più da vicino vediamo come i morbidi contorni dell’abito della donna imitano la curva del sentiero di montagna; le pieghe delle sue maniche si ispirano alle onde del lago e alle fronde degli alberi.
I colori completano il modello di questi riferimenti: l’abito in bronzo si abbina alle tonalità della terra e delle rocce, mentre la pelle pallida contrasta con i toni scuri e vibranti del panorama montano.
Anche in questo dipinto Leonardo utilizza la tecnica dello sfumato, inventata durante il suo primo periodo fiorentino e applicata a quasi tutte le sue opere. È interessante notare che utilizza le ombre colorate, tre secoli prima dell’invenzione impressionista, dimostrando ancora una volta il suo genio rivoluzionario, molto più avanti rispetto al suo tempo.
Con La Monna Lisa, Leonardo ha realizzato un ritratto con una formula innovativa: da un lato più monumentale, dall’altro più poetico. Prima di lui, i ritratti non avevano alcun mistero, era quasi come se gli artisti raffigurassero soggetti senza anima e quando se ne accorgevano, cercavano di distrarre l’osservatore con gesti simbolici, oggetti e testi. Solo La Monna Lisa trasmette un senso di enigma: l’anima appare infatti come una vetta inaccessibile.

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