Accanto alla compagna e al figlio. Poliziotto di 48 anni muore nel sonno

Il sovrintendente Mirco Bellone prestava servizio al posto fisso dell’ospedale dopo il lungo periodo sulle Volanti. È deceduto alla vigilia del compleanno. Sotto choc il personale del commissariato: "Una persona speciale".

Accanto alla compagna e al figlio. Poliziotto di 48 anni muore nel sonno

Accanto alla compagna e al figlio. Poliziotto di 48 anni muore nel sonno

"Lo vidi scendere da una vecchia Alfa 33 con gli infradito addosso, e mi chiesi: ma chi ce l’ha mandato questo qui... Poi ho conosciuto un bravo poliziotto e, soprattutto, una persona speciale". Oggi questa persona speciale, il sovrintendente di pubblica sicurezza Mirco Bellone, non c’è più. È morto nel letto di casa, accanto alla compagna e al figlioletto di 10 anni. Chi lo ricorda con queste belle parole è il il vice dirigente del commissariato Gerardo Magliulo, suo collega e superiore, ma prima di tutto suo amico. Il primo che lo accolse a Viareggio nella sede della Polizia stradale nel lontano 1996, il primo ad accorrere ieri mattina a casa sua. Mirco aveva il volto disteso, quasi sorridente. Come se fosse uno dei tanti scherzi ai quali aveva abituato i suoi colleghi di lavoro. Ma non era uno scherzo.

Mirco è morto nel sonno. Proprio oggi avrebbe compiuto 48 anni. Lascia Barbara, sua compagna da una vita e due figli ancora in tenera età, il maschietto di 10 che gioca nelle giovanili del Viareggio e la femminuccia di 5. Padre amorevole e premuroso, aveva un carattere solare. Sempre sorridente, la battuta pronta. Un napoletano verace che aveva saputo inserirsi perfettamente nella realtà viareggina. Gli piaceva scherzare e prendere in giro i colleghi. E tutti gli volevano bene. Era arrivato da Napoli per prendere servizio nella Polizia stradale di Viareggio con la passione e l’entusiasmo dei 20 anni. Poi era passato nella squadra volanti di cui ha fatto parte per un periodo lunghissimo. In divisa faceva colpo. Quella Squadra Volanti in commissariato, soprattutto dalle colleghe poliziotto, veniva chiamata la Squadra Hollywood. Perché sembravano attori. Belli e impavidi. Era la squadra che giorno e notte batteva la Versilia andando a stanare ladri e spacciatori negli angoli più nascosti della città che Mirco conosceva palmo a palmo. Come conosceva chiunque viveva di espedienti e criminalità. Aveva fiuto e intuizione. Era nato per fare il poliziotto. Capiva subito le situazioni, sapeva come agire. Sempre. Era il collega ideale che avresti voluto accanto quando uscivi di pattuglia perché con lui ti sentivi al sicuro. Da alcuni mesi aveva preso servizio al posto fisso di polizia dell’ospedale.

Fuori dal lavoro aveva una grande passione, il calcio. Era tifosissimo del Napoli – che gioia lo scudetto dello scorso anno – ma lui stesso giocava. Sempre presenti ai tornei di rappresentanza e alle immancabili partitelle del martedì insieme ad altri colleghi.

Paolo Di Grazia