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La guida della Cattolica di Milano, custode della Storia

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La guida della Cattolica di Milano, custode della Storia

La bellezza di Milano è discreta, non esibita, spesso al riparo di corti interne e angoli nascosti. Pochi sanno che l'Università Cattolica del Sacro Cuore è anche un luogo dove abita la bellezza: gli studenti che frequentano le lezioni godono di questo valore aggiunto, respirando un'aria sconosciuta ad altri atenei, privi della Storia di cui sono impregnati i preziosi chiostri bramanteschi e alcune sontuose aule.

È dunque benvenuta e propizia l'agile guida scritta da docenti e allievi del Master in Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive, scaricabile gratuitamente online, che conduce il lettore indietro nel tempo nei segreti del complesso, meritevole di una visita al di là della sua funzione, trovandosi peraltro accanto al simbolo milanese per eccellenza, la Basilica di Sant'Ambrogio, patrono della città. Non è un caso: la sede dell'Università nasce nel 784 come monastero benedettino annesso proprio alla chiesa, poi legatosi a fine '400 ai cistercensi di Chiaravalle. Fu l’architetto milanese Giovanni Muzio, racconta la guida, a occuparsi della rispettosa trasformazione in struttura universitaria tra il 1928 e il 1949, su incarico di padre Agostino Gemelli e avvalendosi della collaborazione di maestranze e artisti, primo fra tutti Giacomo Manzù.

Così scopriamo che l'Aula Magna era il refettorio dei monaci, lì si consumava il loro momento conviviale e di rappresentanza. Con nuova consapevolezza entreremo a cercare Le Nozze di Cana di Callisto Piazza (pittore del Cinquecento), ad osservare la ricca volta a botte e le decorazioni rinascimentali. L'aula Negri da Oleggio, tra le preferite di chi scrive, con la coltre di libri che ricoprono ogni centimetro di parete, era invece “lo scaldatoio”, l'unico punto riscaldato dove i monaci potevano trovar conforto. È intitolata al conte Vincenzo Negri da Oleggio, studioso e bibliofilo del secolo scorso, che nel 1968 donò all'ateneo la sua raccolta. I chiostri furono disegnati alla fine del '400 da Bramante, il quale ne previde quattro: ce ne sono arrivati due con interventi del Cinque e Seicento, e dopo che in epoca napoleonica in un'ala fu insediato un ospedale militare. Muzio, tra il 1931 e il 1932, si dedicò al loro ripristino. I ragazzi lì trascorrono l'intervallo, studiano durante la bella stagione, osservano i loro riti (il giorno della laurea si corre saltando le aiuole in una sorta di “prova” finale).

Una nota, infine sul giardino di Santa Caterina d'Alessandria, detto “giardino delle vergini”: un luogo di silenzio, ideale per lo studio ma anche per una piacevole lettura. La guida spiega che proprio qui, in questo spazio intimo, tra sentieri disseminati di capitelli e alberi ombreggianti, nel IV secolo dopo Cristo avvenne una delle più celebri conversioni della storia: un angelo consigliò a Sant'Agostino di leggere le epistole di San Paolo…
eliana.dicaro@ilsole24ore.com

Percorsi e storie in Università Cattolica, a cura di Cecilia De Carli e Grazia Massone, EDUCatt, Milano, ebook in italiano e in inglese scaricabile al link system.educatt.com/libri/percorsiestorie

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